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E' di questi giorni la conversione del d.l. 93/2013 nella legge 119/2013, entrata in vigore il 30 ottobre u.s., che sanziona tra l'altro, anche i raggiri commessi con furto e indebito uso dell'identità digitale.

Per la prima volta viene, quindi, introdotto nel nostro codice penale la nozione di "identità digitale".

E', difatti, prevista un'aggravante per il delitto di frode informatica (art.640 ter), "se il fatto è commesso con furto o indebito utilizzo dell'identità digitale in danno di uno o più soggetti".

Si tratta di un'aggravante ad effetto speciale, in quanto prevede la pena della reclusione da due a sei anni e della multa da 600 a 3 mila euro.