Operazione contro la pedopornografia online condotta dalla Polizia Postale di Trieste e Roma

Un arresto in flagranza di reato, un indagato e numerosi dispositivi informatici contenenti centinaia di file pedopornografici sequestrati: questo è il bilancio dell’attività di contrasto internazionale dello sfruttamento sessuale dei minori online condotto dalla Polizia Postale di Trieste sotto la direzione della Procura della Repubblica di Trieste con il coordinamento del Centro Nazionale di Contrasto alla Pedopornografia online (CNCPO) del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma.
L’operazione è scaturita da una segnalazione inerente numerosi episodi di scambio di materiale pedopornografico avvenuti su una nota piattaforma di messaggistica istantanea che ha permesso agli specialisti della Polizia Postale di Trieste di avviare l’attività investigativa allo scopo di identificare gli utenti che, approfittando dell’alto grado di anonimizzazione offerto da questo tipo di piattaforme, inviavano e ricevevano numerosi video riproducenti lo sfruttamento di bambine, riprese nel mentre subivano violenze di natura sessuale da parte di adulti.
Le indagini – coordinate dal Sostituto Procuratore di Trieste dott. Tripani – hanno consentito di identificare due soggetti entrambi residenti in Lazio che nei giorni scorsi sono stati sottoposti a perquisizione personale e locale allo scopo di verificare l’eventuale detenzione di materiale pedopornografico in disponibilità agli stessi nonché l’attività di condivisione dei file su piattaforme di messaggistica ed altri social network.
L’attività di polizia giudiziaria eseguita dal personale del Compartimento Polizia Postale di Roma, ha portato all’arresto di un cittadino italiano di 30 anni residente nella Capitale. La perquisizione, eseguita alle prime luci dell’alba, interrompeva la condotta criminosa dell’arrestato che solo poche ore prima aveva scaricato gli ultimi file di natura illecita.
 La Procura della Repubblica di Roma, in considerazione dell’ingente quantità di materiale pedopornografico minuziosamente catalogato rinvenuto nella sua abitazione, ha ritenuto infatti di disporre la misura restrittiva degli arresti domiciliari nei confronti dell’indagato.
Venivano inoltre sottoposti a sequestro 2 smartphone, 1 hard disk, un tablet e uno spazio di archiviazione virtuale. L’attività investigativa della Polizia Postale consentiva anche di denunciare a piede libero un altro soggetto di anni 57, residente in provincia di Viterbo, recentemente sottoposto a perquisizione da parte della Polizia Postale di Roma. Il materiale sottoposto a sequestro sarà oggetto di approfondita analisi da parte del personale specializzato al fine di individuare ulteriori possibili autori delle condotte delittuose e salvaguardare la tutela dei minori coinvolti.