Personale della Sezione di Polizia Postale di Isernia, in collaborazione con la Sezione di Polizia Postale di Caserta ed i Compartimenti di Campobasso e Napoli, hanno eseguito la misura cautelare degli AA.DD. disposta dal G.I.P. del Tribunale di Isernia a carico di F.N., C. I. e C. R., due donne ed un uomo, coniuge di una delle prevenute, residenti a Maddaloni ed indagati dalla Procura della Repubblica di Isernia per i reati di truffa ed estorsione a mezzo internet in danno di un giovane del capoluogo pentro.
Le indagini, avviate e condotte dalla Polizia Postale di Isernia e coordinate dal Sost. Procuratore Alessandro Iannitti, hanno permesso di accertare che i tre soggetti oggi sottoposti a misura custodiale hanno estorto alla vittima, in meno di un mese, una somma superiore a 10.000,00 euro, inducendo o costringendo il giovane isernino a ricaricare le proprie carte Postepay.
In particolare, la trappola telematica escogitata dagli indagati era costituita dalla creazione di almeno tre profili facebook falsi, raffiguranti ragazze di particolare bellezza, tramite i quali agganciavano la vittima ( presumibilmente non l’unica caduta nella loro rete) e fingevano di intrattenere con la stessa una relazione sentimentale, inducendo l’ingenuo giovane ad inviare danaro per regali ed acquisti ed arrivando financo a pianificare l’organizzazione di un matrimonio: proprio in relazione all’organizzazione di tale matrimonio, peraltro, nella conversazione telematica interveniva il presunto padre della ragazza che, con reiterate minacce anche gravi, imponeva alla vittima di effettuare i versamenti per contribuire alle spese della cerimonia.
Il perverso e subdolo meccanismo estorsivo veniva scoperto dalla Polizia Postale di Isernia la quale, grazie alla segnalazione del personale dell’Ufficio Postale dove il ragazzo si recava per effettuare i versamenti, riuscivano ad individuare gli intestatari delle carte Postepay ricaricate dalla vittima, corrispondenti ai tre indagati.
Al fine di confermare l’effettiva identità dei beneficiari, difatti, venivano acquisite le immagini di videosorveglianza dei dispositivi Postamat ove avvenivano i prelievi e da queste si evinceva che erano proprio i medesimi intestatari delle Postepay i quali, poco dopo la conferma dell’avvenuto versamento da parte della vittima, si recavano, spesso insieme, a prelevare le somme versate dalle tre carte in loro uso.
La definitiva conferma del coinvolgimento dei tre indagati si aveva, infine, tramite le indagini tecniche volte ad individuare l’identità delle persone fisiche celate dietro i falsi profili facebook: come da prassi investigativa consolidata, venivano in prima battuta richiesti alla società Facebook i file di LOG relativi all’attivazione ed all’utilizzo dei suddetti profili; in una seconda fase, tramite gli indirizzi IP ottenuti si richiedevano alle compagnie telefoniche gli intestatari delle relative linee telefoniche ed i tabulati telefonici, dai quali si evinceva che le comunicazioni telematiche erano partite dalle utenze intestate o in uso ai tre indagati, dando definitiva conferma all’ipotesi investigativa.
Sulla base del corposo materiale probatorio raccolto a carico degli indagati, la Procura della Repubblica di Isernia richiedeva l’emissione di idonea misura cautelare a carico dei medesimi, accolta dal GIP di Isernia che disponeva la sottoposizione degli indagati alla misura degli arresti domiciliari con divieto di comunicare in qualsiasi modo con soggetti diversi dai propri familiari conviventi.
In parallelo, è stata disposto ed eseguito il sequestro dei dispositivi informatici e telematici in uso agli indagati, anche al fine di accertare se altre ignare vittime sono cadute nella trappola ordita dai tre indagati.
Operazione di P.G. #truffa #estorsione #Isernia
