Le truffe online sono un fenomeno in continua crescita.
La Polizia Postale, nel 2022, ha trattato oltre 15600 casi e il trend del primo trimestre di quest’anno vede un incremento del 5% nel numero dei casi rilevati.
I cybercriminali si servono sempre di più dei social network per veicolare messaggi trappola con l’intento di carpire i dati sensibili delle potenziali vittime, rubarne il profilo e utilizzarne poi i contatti per raggiungere il maggior numero di utenti possibili.
Le truffe diffuse attraverso le principali piattaforme social sono molteplici e diversificate: se le più frequenti offrono facili guadagni a fronte di un piccolo investimento iniziale, sono altrettanto numerose quelle che sponsorizzano offerte di lavoro prospettando una carriera da influencer e proponendo allettanti collaborazioni con marchi famosi, inducendo sempre infine l’utente a cedere i propri dati personali, se non addirittura quelli bancari.
In molti casi, l’attenzione della vittima viene catturata con la tecnica del “tag”, tramite la quale viene menzionata e invogliata a visitare il profilo del truffatore, spesso talmente verosimile da indurlo ad avere un primo contatto attivo che lo fa cadere nella trappola.
Per proteggere gli account e aumentarne il livello di sicurezza, consigliamo di adottare sempre adeguati sistemi di protezione, tra i quali l’attivazione dell’autenticazione a due fattori sui propri dispositivi, ovvero una verifica di identità che l’utente deve effettuare utilizzando un codice che riceve sul proprio telefono cellulare.
La Polizia Postale consiglia di attuare alcune semplici regole di cyber hygiene, pillole di sicurezza informatica, che è possibile trovare nei seguenti link di approfondimento:
Per informazioni scrivi a: www.commissariatodips.it